Etere, un nome, preso in prestito dal latino classico. In fisica, la parte più sottile e più alta dell'atmosfera dove si trova l'aria pura.

In Metafisica, chiamato il "quinto elemento" (con fuoco, aria, acqua e terra), secondo Aristotele, l'altro è la sostanza delle stelle, da cui l'anima proviene.

Nella Mitologia, secondo gli antichi greci, questo fluido sottile è una specie di Dio preistorico. La personificazione del Cielo nelle sue parti superiori, dove l'aria è più pura e calda e l'"ossigeno" degli dei (in opposizione al Ær, l'"ossigeno" dei mortali).

In Poesia, si riferisce agli spazi celesti. "Ma ora io, una barca persa sotto i capelli delle insenature, scagliata dall'uragano nell'etere senza uccello, io, il cui relitto, ubriaco fradicio e fradicio d'acqua, non avrebbero pescato né navi né guardie" - ( Arthur Rimbaud The Drunken Boat, 1871).

In chimica, uno spirito molto volatile ottenuto distillando un acido misto con alcool.

In medicina, si riferisce a un liquido incolore con un odore caratteristico, utilizzato nell'industria come solvente e in medicina come antispasmodico, antisettico e anestetico.

Dalle sue numerose definizioni e significati, i profumi di etere li riassumono.